domenica 21 ottobre 2012

astenersi o non astenersi? A questo ci sta portando la politica.

diciamoglielo
La crisi economica; la crisi politica; i partiti distanti dai problemi del cittadino; il politico LONTANISSIMO dall’elettore. Ci fermiamo o andiamo avanti?
Ormai ci siamo. Si approssimano le competizioni elettorali. Tutti stanno rullando. Politici uscenti e cittadini desiderosi di occupare uno scranno parlamentare.
Tutti quanti si presentano come risolutori dei problemi degli italiani. Come se, nel frattempo, non fosse successo nulla. Il debito pubblico non conta (per loro). Anzi, sono pronti ad … aumentarlo. Tanto chi paga?
Finanziamento ai partiti. Emolumenti ai parlamentari. Corruzione. Numero dei deputati, regionali o nazionali. Tagli alla politica e ai suoi ‘afferenti’. NON SE NE PARLA PIU’!
In questa incresciosa situazione, astenersi sembra quasi un dovere, un’obiezione di coscienza per denunciare la necessità di una terapia radicale.
Per evitare tale evento, occorrerebbe una assunzione di responsabilità di tutti i candidati, cioè parlare del loro programma politico e dimettersi al primo coinvolgimento errato e disatteso.
Primo test elettorale saranno le elezioni regionali siciliane. COSA INTENDONO REALIZZARE I CANDIDATI A PRESIDENTE? Nessuno osa parlare di punti fermi. Solo chiacchiere televisive.
E allora, diciamoglielo tutti insieme, DATEVI UNA ‘SMOSSA’. ‘La cera squaglia’.

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