calciomania.oltrelarete..
Anni ‘79-’80. Primo calciopoli.
Invischiati giocatori nel giro della Nazionale di calcio italiana. Alcuni
di loro, dopo una lieve squalifica, vengono convocati per i mondiali ’82 in Spagna.
L’Italia diventa
campione del mondo con l’allora presidente Pertini sugli
spalti a gioire per il trionfo.
La vittoria ci distoglie dalle partite del calcio italiano corrotte.
Tutto passa nel dimenticatoio. I condannati vengono osannati e diventano eroi
nazionali.
Anno 2006. Ancora partite truccate. Imbarazzanti intercettazioni tra vertici federali, dirigenti di società,
arbitri, giornalisti. Schede svizzere, sorteggi arbitrali accomodati, partite
sospette. A sguazzare in quel malcostume c'erano Moggi e Giraudo, dirigenti
storici della gloriosa Juve, ma non soltanto loro, come dimostrarono i processi
sportivi.
La Juve rischiava la C, ma prese subito le
distanze dai suoi vecchi dirigenti con John Elkann, poi "chiese" (e
ottenne) la retrocessione in B con penalizzazione. Con questo "patteggiamento"
pubblico e la rinuncia al ricorso al Tar, la Juve si sottomise alle decisioni
della giustizia sportiva.
Anno 2012. Quest'anno, in una stagione non avara di polemiche (dai rigori non
assegnati a gol non visti), la Juventus è tornata meritatamente a vincere lo
scudetto. Il ventottesimo per la Figc, il trentesimo per il club bianconero,
che voleva mettere la terza stella sulla maglia e che, alla fine, ha deciso di
togliere anche le altre due, sostituendole con la scritta "30 sul
campo". Una soluzione politico-diplomatica che sembrava avere contribuito
ad abbassare i toni e a rendere più civile il confronto.
Come non detto. Il calciatore Carobbio ha
fatto il nome dell’allenatore juventino Conte (quando allenava il Siena) nell'inchiesta
sul calcio scommesse, il giudice Palazzi l'ha deferito e sono tornati a volare le
parole grosse. Ancora
una volta la Juve nella bufera, paladina dei propri tesserati.
La società calcistica Juve per i propri tifosi è la ‘magica Juve’, il
passato è dimenticato. Anzi, hanno subito dei torti e devono essere risarciti.
Però oggi gli addetti ai lavori sostengono che dei trenta scudetti juventini alcuni
non sono proprio meritati sul campo.
Agli occhi di tutti gli altri sportivi, invece, la Juve è come un ex
detenuto, quando tenta di passare inosservato per riabilitarsi e far
dimenticare gli errori del passato, ma alla prima occasione quegli errori
glieli rinfacciano tutti. E allora ecco che fa la voce grossa per mettere paura
a tutti.
Forse l’esperienza non insegna e l’errore grave è solo uno: non aver
messo in galera, e buttato via la chiave, tutti i corrotti e i corruttori.
Adesso per casi meno gravi, chi patteggia viene condannato a tre mesi di
sospensione e a una lieve multa. Ma tre mesi passano presto, il corrotto torna
in campo e i tifosi dimenticano.
I calciatori? Braccia sottratte all’edilizia e all’agricoltura.
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