diciamoglielo…
Chi, voleva dare una punizione ai due
magistrati? E’ solo una questione mafiosa? Una risposta al max processo, oppure
la politica, insieme a elementi dei servizi segreti (come si dice da sempre), ha
giocato le proprie carte per particolari interessi?
Troppi interrogativi dopo vent’anni sono
ancora irrisolti. Le stragi in Italia restano sempre impunite, perché
probabilmente vi sono coinvolte troppe persone, certamente ad alto livello, per
come riportano i giornali. Si vuole destabilizzare lo Stato per mantenere il
potere sulle decisioni italiane.
Abbiamo avuto logge massoniche nelle cui
liste si sono letti i nomi di politici, banchieri, industriali, e nel cui
elenco ci stavano anche elementi dal passato torbido e discutibile. Nomi conosciuti,
invischiati in trame contorte di interesse economico personale.
Non appena un magistrato prova ad
interessarsi di un politico o di un banchiere, è un destabilizzatore. Quando il
magistrato va a toccare un cittadino comune è semplicemente un uomo che applica
la legge.
La verità è solo una. Quelle morti sono
state vane. Le coscienze sono tornate tranquille e si risvegliano solo per
commemorare i due magistrati assassinati, uomini di scorta compresi, dietro
l’input di associazioni e/o parenti. E nell’occasione, la passerella politica
si mette in moto e i discorsi banali si sprecano.
Si sono fatti processi per vent’anni, ma
vedrete che tra qualche anno si rifaranno, perché verranno fuori nuovi pentiti
manovrati che rimetteranno in discussione quanto finora trascritto. Ma allora,
chi sono i veri colpevoli? Depistaggi e corruzioni non ci permetteranno di
sapere mai niente. Troppi interessi attorno a quelle morti.
Abbiamo perso noi cittadini.
Colpirne pochi per mettere a tacere tutti. Questo è stato da sempre il progetto
politico dei poteri forti.
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