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Logico. Dopo che fu confermata la sentenza del maxi processo – io ero in
carcere – i mafiosi cominciano a dire: ora ci dobbiamo rompere le corna a
tutti, ai politici e ai magistrati. Non avevano mantenuto le promesse. Infatti
muore Lima, infatti muore Falcone.
Lo avvisò del pericolo?
Gli dissi che i mafiosi erano preoccupati perché non c’era più Carnevale.
Carnevale era la nostra roccaforte in Cassazione (il giudice Carnevale fu assolto
dalle accuse in Cassazione, dove, dopo una sospensione, ancora esercita le
funzioni, ndr). È incredibile
che faccia ancora il giudice.
Che rapporti aveva con Riina, prima?
Riina mi ha dato tanto e mi ha voluto bene tanto. Mi ha fatto regalare
50mila lire a testa da tutti i mafiosi per il mio matrimonio: ho fatto a mezzo
con il compare d’anello. Lo fece sia per farmi avere soldi che per informare
che lui ci teneva a me. In carcere una volta lo aiutai, che a lui ci era venuta
la diarrea. Tutta la notte l’ho vegliato.
Io non me la bevo che non sono andati a casa di Riina dopo che l’hanno
preso. Se mi dicono: o tu cambi opinione o ti mandiamo alla fucilazione, io vado
alla fucilazione. Perché è impossibile che non abbiano perquisito. Sono andati
in casa di Riina, hanno trovato cose che inguaiavano i politici e hanno fatto
finta di nulla.
C’erano rapporti tra la mafia e le istituzioni?
Convivenza e connivenza, i contatti tra mafia e forze dell’ordine, mafia
e politica ci sono sempre stati. La Sicilia è una fonte di guadagno e di voti,
senza non ci sarebbe stata la dicci, Andreotti e nemmeno Berlusconi, che
tramite Dell’Utri era legato a molti mafiosi. Io a Berlusconi lo ammiro, ci sa
fare. Non m’interessa del bunga bunga, perché c’era già a Palermo molti anni
prima.
Quante persone ha ucciso?
Tante. Ma c’era sempre una giustificazione.
Si ricorda lo sguardo di qualcuno degli uomini che ha ucciso?
Gaspare Mutolo, che ha parlato per tre ore senza fermarsi, sorride
amaramente per un tempo lungo. E poi dice: “Lo sguardo di chi muore sempre
quello è. Pensi: è arrivato il mio momento. Quello sguardo l’ho avuto tante
volte anch’io.
(da
Il Fatto Quotidiano del 29 luglio 2012)
Quando sapremo un pezzo di
verità sui misteri italiani?
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