lunedì 30 luglio 2012

pentiti. Chi li gestisce?


info.in
“Stato e mafia da sempre a braccetto”; parla il pentito Mutolo. (E' stato l'autista di Riina).

Lei lo sapeva che Falcone sarebbe stato ucciso?
Logico. Dopo che fu confermata la sentenza del maxi processo – io ero in carcere – i mafiosi cominciano a dire: ora ci dobbiamo rompere le corna a tutti, ai politici e ai magistrati. Non avevano mantenuto le promesse. Infatti muore Lima, infatti muore Falcone.
Lo avvisò del pericolo?
Gli dissi che i mafiosi erano preoccupati perché non c’era più Carnevale. Carnevale era la nostra roccaforte in Cassazione (il giudice Carnevale fu assolto dalle accuse in Cassazione, dove, dopo una sospensione, ancora esercita le funzioni, ndr). È incredibile che faccia ancora il giudice.
Che rapporti aveva con Riina, prima?
Riina mi ha dato tanto e mi ha voluto bene tanto. Mi ha fatto regalare 50mila lire a testa da tutti i mafiosi per il mio matrimonio: ho fatto a mezzo con il compare d’anello. Lo fece sia per farmi avere soldi che per informare che lui ci teneva a me. In carcere una volta lo aiutai, che a lui ci era venuta la diarrea. Tutta la notte l’ho vegliato.
Io non me la bevo che non sono andati a casa di Riina dopo che l’hanno preso. Se mi dicono: o tu cambi opinione o ti mandiamo alla fucilazione, io vado alla fucilazione. Perché è impossibile che non abbiano perquisito. Sono andati in casa di Riina, hanno trovato cose che inguaiavano i politici e hanno fatto finta di nulla.
C’erano rapporti tra la mafia e le istituzioni?
Convivenza e connivenza, i contatti tra mafia e forze dell’ordine, mafia e politica ci sono sempre stati. La Sicilia è una fonte di guadagno e di voti, senza non ci sarebbe stata la dicci, Andreotti e nemmeno Berlusconi, che tramite Dell’Utri era legato a molti mafiosi. Io a Berlusconi lo ammiro, ci sa fare. Non m’interessa del bunga bunga, perché c’era già a Palermo molti anni prima.
Quante persone ha ucciso?
Tante. Ma c’era sempre una giustificazione.
Si ricorda lo sguardo di qualcuno degli uomini che ha ucciso?
Gaspare Mutolo, che ha parlato per tre ore senza fermarsi, sorride amaramente per un tempo lungo. E poi dice: “Lo sguardo di chi muore sempre quello è. Pensi: è arrivato il mio momento. Quello sguardo l’ho avuto tante volte anch’io.
(da Il Fatto Quotidiano del 29 luglio 2012)

Quando sapremo un pezzo di verità sui misteri italiani?

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