lunedì 7 maggio 2012

il ponte, il ponte...

racconti...amoci in breve
“Il ponte. Il ponte. Antica aspirazione di questo popolo… che comincia a protendersi verso il futuro. Finalmente il ponte. Il ponte ormai è vostro per sempre”.

Urlava a squarciagola quell’ometto, ed era intento ad arringare il suo uditorio. Era una giornata splendida. Il cielo sereno, sgombro da nuvole. Le foglie negli alberi se ne stavano immobili. Non c’era un alito di vento. Gli uccelli volavano gioiosi e festanti, e cinguettavano il proprio messaggio a quanti avessero avuto voglia di ascoltarli. Il sole emanava caldi raggi. Era, insomma, una giornata come tante, vissute senza preoccupazioni in quel di Licata, in un pubblico confronto.
E quell’ometto eccitato per la favola che raccontava, era un fiume in piena. Davanti a lui un gruppo selezionato continuamente lo elogiava e gli tributava scroscianti applausi.

“Ce l’abbiamo fatta, amici siciliani… adesso anche voi fate parte degli italiani d’Italia… Siete stati mortificati da un cinquantennio di politica scriteriata e scellerata fatta da personaggi per bene, che in mancanza di un ponte con Roma caput mundi, non sono riusciti a portare mai in tempo le vostre esigenze all’attenzione degli italiani d’Italia.
Siciliani, oggi il ponte esiste. Oggi finalmente avete il ponte. La vostra voce potrà elevarsi unita e forte all’attenzione di tutti gli stati. Adesso non ci saranno più ostacoli, potrete lasciare questa terra anche a piedi… e correre finalmente in cerca di un lavoro all’estero.. in cerca di una cura in un ospedale…
E quando dico estero non sbaglio l’aggettivo… perché con l’Italia da me voluta, voi siciliani una cura adesso potrete farla in Turchia, prima che anch’essa entri in Europa. Basta andare sempre dritto e arrivati in fondo girate a destra.
Perché la promessa è un debito. La promessa scritta è stata per me un impegno e quindi un debito da onorare. Ed io onoro sempre i miei debiti…
Non ci siamo fermati. Non ci siamo risparmiati. Abbiamo rispettato tutte le promesse. E insieme al grande ponte abbiamo raggiunto un altro importante obbiettivo in questa terra di Sicilia: la ferrovia a doppio binario e quindi: l’alta velocità.
Da oggi coloro che non lasceranno la Sicilia, potranno correre da Siracusa a Trapani, da Messina ad Agrigento, ed in un baleno potranno visitare le bellezze mai viste. Insomma adesso potrete sfrecciare da un posto all’altro in pochi minuti.
Perché la promessa è un debito. Ed io onoro sempre i miei debiti…
Non ci siamo risparmiati, amici cari siciliani, miei simpaticoni. Come voi ci avete premiati, NOI vi abbiamo ricambiati.
E non abbiamo forse… riammodernato le strade di collegamento più importanti di questa terra di Sicilia?
E non abbiamo forse… realizzato l’autostrada Siracusa-Gela-Licata?
E non abbiamo forse… realizzato l’autostrada Palermo-Agrigento-Licata?
Si che l’abbiamo fatto, convogliando tutto verso Licata… Perché Licata è l’ombelico del mondo… l’occhio sul Mediterraneo… lo sbocco verso il futuro, verso la conquista di quelle terre inesplorate dove andare a cercare nuove ricchezze…
Ecco il nostro obiettivo prossimo: le nuove ricchezze… ricchezze per tutti coloro che arriveranno primi… e cosa c’è di meglio delle autostrade per arrivare primi? Cosa c’è di meglio dei treni veloci su doppi binari per arrivare primi?
Amici siciliani e siciliane d’Italia, ora anche voi fate parte della mia Italia… di quella Italia che io sto ridisegnando… e lo faccio solo per voi! Svegliateviiii! Anzi, no, restate come prima. Restate come adesso. Restate come sempre

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